Incontro Irene Buonazia grazie a un passaparola fortunato, ma con il passare degli anni capisco…
Attraverso il progetto AICS Sezione Rondine, insieme a Rondine Cittadella della Pace, Re.te, lo staff educativo di Oxfam Italia Intercultura ha avuto l’opportunità formare centinaia di docenti e tutor in tutta Italia sui temi e sulla metodologia dell’educazione alla cittadinanza globale.
Per Oxfam Italia Intercultura e Oxfam Italia, parlare di educazione alla cittadinanza globale, significa fare riferimento a un’educazione che contribuisce a formare delle cittadine e dei cittadini consapevoli e responsabili, impegnate/i per la difesa e rispetto dei diritti umani, per la promozione della giustizia, per la costruzione di una società equa, giusta, sostenibile e solidale. L’Educazione alla Cittadinanza Globale è un modo di essere e pensare, è la crescita di quella coscienza critica e quella consapevolezza necessaria per comprendere la complessità del mondo sviluppando quel senso di appartenenza alla propria comunità che spinga a pensare e agire con responsabilità ed impegno per costruire un mondo migliore.
Abbiamo chiesto alla Prof.ssa Federica Sposi cosa significa, secondo lei, essere un’insegnante globale e questa è stata la sua risposta:
Per sentirmi un insegnate globale ho deciso di innescare lentamente, ma senza ripensamenti, un cambiamento! Ho attinto alle mi esperienze per riflettere sulle principali sfide nell’affrontare temi globali, con un focus particolare sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs).
- Ho deciso di agire da facilitatore e non da insegnante
L’educazione alla cittadinanza globale è molto di più della trasmissione di conoscenze ai miei studenti. Molti dei temi che affronta sono dinamici, fluidi e hanno bisogno di essere esplorati più che insegnati. Un obiettivo chiave è quindi quello di creare le migliori condizioni per l’apprendimento affinché tutti i partecipanti possano, insieme, comprendere meglio le tematiche, siano esse locali o globali. Durante il processo di apprendimento è importante creare le condizioni per condividere prospettive, idee, visioni piuttosto che fornire risposte. Il mio ruolo è quello di facilitare e supportare questo processo più che trasmettere il contenuto.
- Cerco di incoraggiare e dare fiducia affinché i ragazzi siano i protagonisti del processo di apprendimento
L’educazione alla cittadinanza globale pone lo studente al centro del processo educativo; le caratteristiche, le prospettive, le competenze e le fragilità di ciascuno sono alla base di ciò che ogni studente è, di come apprende e di come può contribuire al percorso educativo stesso. È importante creare le condizioni affinché i giovani siano i reali protagonisti del progetto, dalla progettazione alla valutazione, affinché il progetto e i temi che stai affrontando rispecchino le loro esperienze e i loro punti di vista.
- Faccio in modo di rendere i temi globali trans-curricolari
L’educazione alla cittadinanza globale non è una disciplina specifica né una metodologia. È piuttosto un approccio che può arricchire l’insegnamento e l’apprendimento delle discipline e il curriculum. Cerco di rendere i temi globali sempre interdisciplinari trovando un collegamento con tutte le discipline, (anche quelle che mi sembrano meno coinvolte); la sfida è trovare gli agganci e le opportunità che possono offrire le legislazioni nazionali in materia di educazione alla cittadinanza globale.
- Cerco di ideare attività che sviluppino le competenze degli allievi ma anche le mie!
Considero l’educazione alla cittadinanza globale un’opportunità per collegare l’apprendimento formale con la vita di tutti i giorni e faccio in modo di ampliare il curriculum collegandolo a sfide sociali e ambientali in un mondo interdipendente e in veloce cambiamento.
Per l’educazione alla cittadinanza globale adotto l’approccio per competenze come stile di insegnamento non però focalizzandomi sulla trasmissione di conoscenze, fornendo dati e fotografie della realtà, ma mirando a incoraggiare i giovani a esplorarla, imparare autonomamente, trovare collegamenti e sviluppare il senso di corresponsabilità. Per sviluppare tali competenze devo incoraggiare i giovani a essere curiosi, costruire ipotesi, collaborare e trovare soluzioni ai problemi.
- Aiuto a individuare e riconoscere le connessioni.
L’educazione alla cittadinanza globale incoraggia i giovani a esplorare le connessioni tra il loro comportamento e i temi globali. Ciò significa riconoscere e comprendere i legami tra noi e gli altri a partire dai nostri comportamenti quotidiani. Questo elemento aiuta a sviluppare il senso di responsabilità e ad andare oltre la semplice conoscenza di un particolare argomento. Trovare connessioni tra le nostre azioni e le conseguenze che producono è fondamentale, anche se talvolta non è un’operazione facile o chiara da comprendere.
- Faccio in modo che l’apprendimento stimoli un cambiamento.
L’educazione alla cittadinanza globale aiuta gli studenti a prendere decisioni nella loro sfera di vita personale e pubblica e a riflettere sulle conseguenze delle proprie scelte. Proporre soluzioni alternative e portare avanti azioni collettive per trasformare il loro ambiente può sviluppare una responsabilità globale e il sentimento di appartenenza alla comunità globale.
- Spingo a concentrarsi più sul processo che sui risultati
I cambiamenti nei comportamenti e nelle azioni hanno bisogno di essere guardati nel processo attivato con gli studenti. Pertanto, non mi preoccupo se mi sembra di non aver raggiunto i risultati attesi. Se ho investito nel processo i risultati saranno più forti perché ho aiutato gli studenti a sviluppare la loro consapevolezza, comprensione e conseguentemente le loro risposte emozionali e comportamentali. Sono questi gli elementi alla base del cambiamento che io e i miei studenti vogliamo vedere nel mondo.
Mi chiamo Federica Sposi e insegno Italiano, latino e Storia, in qualità di docente di ruolo, presso l’Istituto “O. Romero” di Albino (Bg). Mi sono laureata in Lettere Classiche (indirizzo archeologico) presso l’Università degli studi di Roma “La Sapienza” e ho conseguito la specializzazione nell’insegnamento della Storia con la didattica Clil per la quale ho acquisito la certificazione del livello C1 di Inglese.